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An Everyday Story – Recensione

An Everyday Story è un videogioco indie che narra la vita attraverso tre fasi significative: l’infanzia, l’età adulta e la vecchiaia. Sviluppato da un team indipendente, questo titolo punta meno su meccaniche di gioco elaborate e più sull’emotività e la narrazione personale. An Everyday Story non si limita a raccontare, ma invita il giocatore a immergersi nei momenti quotidiani che definiscono l’esistenza umana, esplorando con delicatezza il ciclo della vita.

Grafica e Stile Artistico

Dal punto di vista visivo, An Everyday Story adotta uno stile minimalista e delicato, che si distingue per la sua semplicità e purezza. Le ambientazioni sono disegnate a mano e caratterizzate da colori pastello e forme morbide, che evocano una sensazione di calma e nostalgia. Questa scelta stilistica si riflette anche nei personaggi, disegnati con tratti essenziali ma efficaci. Ogni fase della vita è rappresentata da ambientazioni che cambiano di tonalità e dettagli man mano che il giocatore avanza nella storia: l’infanzia è luminosa e colorata, con dettagli fantasiosi che evocano i sogni dei bambini; l’età adulta presenta toni più cupi e terre di mezzo, mentre la vecchiaia è avvolta in colori tenui e sfumati che trasmettono una sensazione di riflessione e malinconia.

La mancanza di dettagli iperrealistici non è un punto debole, bensì una scelta voluta per concentrare l’attenzione del giocatore sulle emozioni e sui temi trattati. L’uso intelligente della luce e dell’ombra trasmette il passaggio del tempo e crea un’atmosfera che riesce a evocare momenti di introspezione.

Gameplay

Il gameplay di An Everyday Story è semplice e lineare. Si tratta principalmente di un’esperienza di platform narrativo in cui il giocatore risolve piccoli enigmi e interagisce con l’ambiente per proseguire nella storia. Le meccaniche di gioco sono intuitive e non richiedono una grande curva di apprendimento. Il giocatore si sposta attraverso diversi livelli, che rappresentano i momenti cruciali della vita del protagonista, superando ostacoli che simboleggiano sfide emotive e pratiche. Tale esperienza è vissuta sotto forma di tre “personaggi” giocabili, ovvero, un origami di un pipistrello, un soldatino e una barchetta.

Ogni fase della vita è associata a meccaniche di gioco diverse. Durante l’infanzia, ad esempio, il protagonista può saltare più in alto, simbolo dell’entusiasmo e della spensieratezza tipica di questa fase della vita. Nell’età adulta, il personaggio deve affrontare decisioni difficili, che si riflettono in biforcazioni nel percorso di gioco. Le meccaniche della vecchiaia rallentano il ritmo, rendendo il movimento del personaggio più pesante e richiedendo una riflessione maggiore sulle azioni da intraprendere.

Tuttavia, sebbene il gameplay sia appropriato per il tono generale del gioco, potrebbe risultare poco sfidante per i giocatori alla ricerca di dinamiche più complesse. Gli enigmi sono semplici e non richiedono grande sforzo intellettuale, il che può essere visto sia come un vantaggio per chi cerca un’esperienza rilassante, sia come un difetto per chi cerca più profondità.

Narrazione e Tematiche

Il punto forte di An Everyday Story è la sua narrazione. La trama segue il protagonista in tre fasi della vita: l’infanzia, l’età adulta e la vecchiaia, offrendo una riflessione personale su temi universali come il tempo, le relazioni e la mortalità. Non ci sono dialoghi espliciti o testi lunghi; il racconto viene presentato in modo sottile attraverso le immagini, i suoni e le azioni del giocatore. Questo approccio “mostrare piuttosto che raccontare” permette di interpretare la storia in modo soggettivo, lasciando al giocatore la libertà di attribuire un significato personale agli eventi vissuti.

La narrazione è commovente e nostalgica, con momenti di pura introspezione. Il gioco tocca temi come la perdita, il cambiamento e l’accettazione, senza mai risultare pesante o predicatorio. Le fasi di transizione della vita del protagonista sono rappresentate da piccoli momenti di vita quotidiana, come una passeggiata con i genitori da bambino o un’ultima visita al parco durante la vecchiaia. Questi frammenti di vita ordinaria, proprio perché così comuni, riescono a evocare forti emozioni..

Data, inoltre, la provenienza italica del team di sviluppo, non è rado, nel gioco, trovare citazioni del nostro Paese, anche comiche: per citarne una, Pdor, proveniente dal trio Aldo, Giovanni e Giacomo e dai loro sketch.

An Everyday Story si distingue per il suo approccio delicato e rispettoso ai temi della vita e della morte. La vecchiaia, in particolare, è rappresentata in modo empatico, con un focus sulla riflessione piuttosto che sulla perdita.

Audio e Colonna Sonora

La colonna sonora di An Everyday Story è uno degli elementi più potenti del gioco. Composta da brani dolci e malinconici, la musica accompagna il giocatore lungo tutto il viaggio, enfatizzando i momenti emotivamente più carichi. Le melodie al pianoforte, in particolare, riescono a trasmettere un senso di nostalgia e malinconia che si abbina perfettamente alle immagini sullo schermo. Gli effetti sonori, invece, sono sottili e non invasivi, contribuendo a mantenere un’atmosfera di calma e introspezione.

La scelta del minimalismo sonoro è coerente con l’intero stile del gioco, contribuendo a creare un’esperienza intima e personale.

Conclusione

An Everyday Story è un gioco che si rivolge a coloro che apprezzano le esperienze narrative e riflessive. Con una storia che esplora le fasi della vita in modo delicato e commovente, supportata da un’estetica minimalista e una colonna sonora toccante, il gioco riesce a toccare corde emotive profonde. Sebbene il gameplay sia semplice e la durata breve, il titolo riesce a offrire un’esperienza unica, capace di far riflettere i giocatori sulle proprie vite. An Everyday Story non è solo un gioco, ma un’esperienza emotiva che invita a ricordare e celebrare i piccoli momenti che costituiscono l’essenza dell’esistenza.

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