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Destiny 2: La Forma Ultima – Recensione

Sembra ieri quando muovevamo i primi passi in Destiny al di fuori del Cosmodromo, ancora frastornati dopo essere stati appena resuscitati da un dispositivo che sarebbe diventato il nostro migliore amico e compagno, arrivando dopo una serie di peripezie all’Ultima Città e scoprendo la storia del Viaggiatore.

Da li nel corso di ben 10 anni abbiamo approfondito la nostra conoscenza sul Viaggiatore, lo abbiamo aiutato, abbiamo affrontato nemici potenti, intrighi, trovato nuovi amici e perso compagni importanti, tutto in uno sviluppo narrativo che non ha mai perso un colpo, caratterizzando sempre di più noi, i nostri compagni di viaggio e i vari nemici del Viaggiatore e nostri.

Ora siamo arrivati alle battute finali di questo ciclo di conflitto Luce/Oscurità con il nemico definitivo del Viaggiatore, in un nuovissimo capitolo che eleva a livelli ancora più alti la narrazione e gli scontri di Destiny, con un finale che non sarà immediato e dal futuro incerto.

Benvenuti in Destiny 2: La Forma Ultima.

La Forma Ultima

Un viaggio unico nel mondo di Destiny

La storia ci porta in un luogo che non avremmo mai pensato di esplorare in questi 10 anni: l’interno del Viaggiatore.
Dopo che il Testimone, il suo arci nemico, ha aperto un portale per accedervi, insieme ai nostri compagni Corvo, Ikora, Zavala, troviamo il modo di accedere anche noi, ritrovandoci in una ambientazione nota come il Cuore Pallido.
L’obiettivo è ovviamente l’identificazione di una soluzione in grado di indebolire Il potentissimo Testimone e cercare di sconfiggerlo per salvare il destino dell’Universo intero.
Nel corso della missione ritroveremo un compagno del quale abbiamo sentito decisamente la mancanza ed insieme al gruppo, dopo numerosi ostacoli e sacrifici, scopriremo una verità nascosta da eoni da utilizzare per penetrare nella mente del Testimone, indebolendolo dall’interno.

Gameplay

La campagna è giocabile da tutti senza particolari problemi, ma diventa impegnativa soprattutto nelle ultime due missioni da affrontare per forza in modalità leggendaria.

In parziale soccorso arriva la nuovissima e micidiale sottoclasse Prismatica, che combina abilità della luce e dell’oscurità e permette di prendere aspetti, frammenti e abilità da ciascuna delle cinque sottoclassi acquisite nel tempo per creare combo ed attacchi devastanti.

Il raid Orlo della Salvezza è uno dei raid più difficili e complessi nella storia di Destiny; è un’impresa complessa e prolungata all’interno di panorami mozzafiato, con un incontro finale con il Testimone definito il più spettacolari del gioco che può coinvolgere fino a 12 giocatori.

Le missioni post-campagna sono intriganti e divertenti, con una serie di nuove missioni che contribuiscono ad arricchire l’esperienza.
La storia continua a crescere con missioni che accompagnano al raid, con missioni speciali riguardanti Savathun e con Corvo insieme a Cayde-6.
La missione esotica “Jolly”, merita una menzione particolare vista la reward, il fucile da cecchino personale di Cayde, offrendo un’esperienza da Cacciatore a prescindere dalla classe utilizzata e che ci porterà ad affrontare missioni di pattuglia ai confini del Sistema Solare.

Cosa succederà a Destiny?

Dopo aver completato la campagna di Destiny 2, alzando gli occhi al cielo è lecito porsi la domanda: cosa ci aspetta in futuro?
Al momento non ci sono problemi perchè i ragazzi di Bungie hanno in programma un anno di contenuti in arrivo.
La novità dell’Anno 10 di Destiny sarà il passaggio dal sistema delle stagioni trimestrali alla narrazione di tre storie singolari, chiamate “Episodi”.
Questi episodi avranno il loro focus sui Vex, sui Caduti e sull’ Alveare, quindi si parla di parecchia carne al fuoco.
Non resta che aspettare di vedere come si svolgeranno gli eventi nel futuro per il franchise.

Conclusioni

Destiny 2: The Final Shape è la degna e gratificante conclusione della saga che da anni vede contrapposte Luce e Oscurità.
Tutte le domande hanno una fine e tutto quello che è successo in questi 10 anni trova il suo perfetto incastro.
La narrazione è magistrale e le scelte fatte in campo di gameplay, progressione, sottoclassi e approccio progressivo allo scontro con il Testimone rendono la Forma Ultima il punto di arrivo che Destiny merita.

Consigliato sia a chi si affaccia al gioco per la prima volta sia a chi ha interrotto e cerca un buon motivo per riprendere in mano il pad.

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