CAPES – RECENSIONE

CAPES – RECENSIONE

by Deymos
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Sono passati due anni dall’uscita di Marvel’s Midnight Suns, l’ultimo gioco riguardante i supereroi realizzato sulla base dei combattimenti a turni figli dell’iconica serie X-COM, quindi la decisione di Spitfire Interactive di lanciarsi con un gioco come Capes, dalla storia originale con personaggi nuovi, quindi sconosciuti, con la stessa meccanica è stata una bella sfida, vediamo come è andata.

Un nuovo gruppo di eroi che tenta di riprendere il controllo del mondo due decenni dopo la vittoria del male è la base della storia di Capes.

Storia di Capes

L’ambientazione è affascinante: in una città distopica dove i superpoteri sono ormai illegali, un gruppo di eroi vuole sovvertire il dominio di un’organizzazione oppressiva che ha dominato per vent’anni.
La storia si dipana attraverso una serie di missioni di campagna e pattugliamento, permettendo ai giocatori di approfondire le storie e le motivazioni che spingono questi eroi a combattere.
La narrativa è avvincente, immergendo i giocatori in un mondo dove la speranza è rara ma non scomparsa, ed è interessante vedere come il titolo, nonostante l’ingaggio di supereroi non blasonati regga tranquillamente il confronto con gli altri titoli per coinvolgimento e divertimento.

Gameplay

Il gameplay di Capes si basa su combattimenti strategici a turni, dove ogni eroe porta abilità e stili di gioco unici sul campo di battaglia.
Il gioco pone un particolare accento sul lavoro di squadra e il posizionamento, spingendo i giocatori a sfruttare un sistema di sinergie tra gli eroi che si traduco in combo spettacolari.
Ogni missione consente di schierare fino a quattro eroi, ciascuno con abilità di squadra uniche che traggono benefici degli alleati scelti per la missione.
Questo sistema aggiunge un’o strato’attenta valutazione della strategia, poiché i giocatori devono pensare a quali possano essere le migliori e devastanti combinazioni per affrontare vari tipi di nemici e supercattivi.

Uno degli aspetti più distintivi di Capes è il suo approccio al combattimento.
A differenza di molti giochi di strategia a turni, Capes non utilizza il sistema delle copertura, puntando invece sulle scelte del giocatore riguardo il movimento degli eroi sul campo e sull’uso strategico delle abilità uniche di ciascun eroe.
Questa scelta di design garantisce che le vittorie siano frutto di una strategia spinta al massimo e le sconfitte siano un modo per imparare a gestire le risorse in cambio, richiedendo un po’ di tempo rispetto allo standard dei giochi di questo tipo per abituarsi.

Cadiamo solo per poi rialzarci

Il sistema di combattimento, sebbene innovativo, può sembrare estrememente difficile.
I picchi di difficoltà possono mettere alla prova il morale dei giocatori, specialmente nelle missioni avanzate dove la complessità delle abilità nemiche e la necessità di posizionamenti specifici possono portare a situazioni dove la frustrazione si fa sentire.
Inoltre, il sistema di crescita del personaggio che richiede in aggiunta il completamento di obiettivi e sfide specifiche per ottenere punti abilità, può sembrare a volte ripetitivo e pesante, potenzialmente rallentando il ritmo del gioco per conseguire gli obiettivi necessari.
Anche qui, la curva di apprendimento gioca un ruolo importante e i tentativi successivi tendono ad essere più agevoli una volta presa confidenza con il sistema.

Grafica e audio

Dal punto di vista grafico, Capes offre un mondo vibrante e dettagliato, con colori sgargianti e sequenza che sembrano prese da un fumetto, anche se occasionalmente manca di rifinitura e dettagli rispetto a titoli di supereroi.
I modelli dei personaggi e gli ambienti sono generalmente ben progettati, ma alcune animazioni e texture possono apparire datate.
L’esperienza audio è valida e coinvolgente, con una colonna sonora adeguata e un doppiaggio apprezzabile che contribuiscono a dare vita e caratterizzare la storia e i personaggi.
Diciamo che i sottotitoli anche in italiano avrebbero fatto sicuramente piacere e migliorato l’esperienza anche a chi non mastica le lingue straniere.

I controlli su PlayStation 5, dove ho provato il gioco, sono intuitivi e reattivi, rendendo il gameplay strategico accessibile anche ai giocatori nuovi al genere.
L’interfaccia è semplice e funzionale, garantendo ai giocatori di gestire facilmente le abilità e gli aggiornamenti degli eroi senza sentirsi sopraffatti da troppe scritte e menù.

Conclusioni su Capes

In conclusione, Capes offre un’esperienza di supereroi strategica e coinvolgente che si distingue nel vasto panorama dei giochi di strategia a turni, ritagliandosi un’identità propria e distintiva.
La sua narrativa accattivante, le meccaniche di combattimento uniche e le variazioni particolari sul tema lo rendono un titolo valido per gli appassionati del genere.
Alcuni problemi minori visivi e audio possono intaccare l’esperienza complessiva ma, nonostante questi difetti, Capes riesce a offrire un’avventura eroica che sfida i giocatori a pensare in modo strategico con un gruppo di nuovi supereroi con abilità mai usate prima.
Capes combina una profondità strategica con una narrazione coinvolgente, anche se presenta qualche imperfezione, ma gliela si può ampiamente perdonare.

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