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Morbid: The Lords of Ire – Recensione

Morbid: The Lords of Ire, un piccolo gioco sviluppato da Still Running e pubblicato da Merge Games. Con un team così piccolo di sviluppatori, Morbid è riuscito a rompere gli schemi e a differenziarsi dagli altri nel genere? O è destinato a perdersi nella massa di soulslike che abbiamo già?

Stessa formula – differente design

Morbid: The Lords of Ire è tecnicamente un seguito del precedente gioco di Still Running, Morbid: The Seven Acolytes, che era un’interpretazione isometrica della stessa formula. Non avendo mai giocato al primo gioco, ho rapidamente colto l’essenza di ciò che stava succedendo dal punto di vista della trama.

Giocherete nei panni di Striver, un guerriero che deve andare a uccidere cinque “Acolytes” perché posseduti da un’entità malvagia. C’è una certa storia e lore mentre giochi, ovviamente, questi Acolytes (e i vari nemici che affronti) sono posseduti dai “Ghalars“, e il tuo compito è liberarli. Chiaramente la storia o la trama non sono il punto focale, anche il doppiaggio lascia un po’ a desiderare. Invece, Morbid: The Lords of Ire si concentra principalmente sul combattimento e sul design dei livelli e… fa un buon lavoro.

Basi del combattimento

Come con la maggior parte dei soulslike di oggi, ho pensato che sarebbe stato goffo da giocare, il design dei livelli sarebbe stato non all’altezza, i nemici frustranti o troppo facili, e che si sarebbe concentrato su qualche aggiunta gimmick per distinguersi. Questo gioco evita per lo più tutti questi problemi in un modo in cui molti dei soulslike precedenti che ho giocato raramente facevano. Per cominciare, il gioco è relativamente semplice. Equipaggi un’arma, ha un set di mosse specifiche che condivide con altre armi della stessa famiglia, e cominci a menare le mani.

Ogni nemico nel gioco ha due barre, una barra HP in alto e una barra che determina il Vacillamento, una volta riempita quest’ultima avremo accesso ad un Critico con ingenti danni. Nelle fasi iniziali, troverete anche una pistola per attaccare a distanza e per far vacillare istantaneamente i nemici (molto simile a quanto visto in Bloodborne).

Parlando di movibilità, anche qui ne abbiamo di due tipi: una schivata completa mentre un’altra ridotta che ci farà arretrare o avanzare di poco, consumando anche meno stamina. All’inizio ho pensato che lo schivata classica fosse la meccanica da sfruttare nella maggior parte dei casi, ma nella pratica ho preferito muovermi rapidamente con la schivata ridotta per portarmi dietro i nemici in posizione sicura.

Si può impazzire?

Il gioco introduce un’altra meccanica, il sistema di follia, che non ha influenzato molto il mio gameplay. Fondamentalmente, mentre giochi e sconfiggi nemici, la tua sanità mentale aumenterà, diminuirà o rimarrà neutra. Aumentare la tua sanità mentale significa che il tuo moltiplicatore di esperienza (ne parlerò più avanti) aumenta, il consumo di stamina diminuisce e infliggi più danni alla guardia. La tua follia che diminuisce aumenta il danno che infliggi e subisci, ma se la barra è abbastanza bassa, potresti vedere “spettri” di nemici recentemente sconfitti apparire poco dopo averli uccisi. Questi spettri infliggono più danni ma sono più facili da uccidere.

Non finiscono mai

Due cose sono essenziali affinché un soulslike sia anche solo decente. Buoni nemici (e varietà di nemici) e un buon design dei livelli. Morbid: The Lords of Ire ha certamente il primo, mentre fa un lavoro sufficiente con il secondo.

Ci sono, come un soulslike che si rispetti, anche alcuni boss, con ogni area che ne ha uno secondario opzionale e poi uno principale alla fine del percorso. Per la maggior parte, i boss erano divertenti e avevano una buona varietà. Come per i nemici standard nel gioco, tutto si basa sulla pazienza e sull’apprendere i pattern di movimento dei boss. Sapere quando parare, quando rompere la guardia, quando attaccare e quando concentrarsi su HP o barra di vacillamento.

Level Desing di… livello?

E infine veniamo al design dei livelli, dove Morbid: The Lords of Ire fa un lavoro sufficientemente buono. È un po’ la solita solfa, con percorsi principalmente lineari con qualche diramazione qua e là, e poi scorciatoie che puoi aprire per accorciare il tragitto dopo la morte o riportarti indietro a un punto di riposo precedente. Non c’è nulla di veramente speciale, ma allo stesso tempo non c’è nulla che spicchi come terribile. È un design dei livelli molto funzionale per chi è abituato a giocare a giochi simili, con oggetti consumabili sparsi in ogni angolo e fessura. Ogni tanto troverai un percorso separato che ti porta al boss opzionale dell’area, ma per la maggior parte i livelli sono piuttosto lineari man mano che procedi.

Sangue, sangue ovunque!

Dal punto di vista visivo, a primo impatto sembra molto un gioco delle generazioni precedenti. Mentre il design artistico è sicuramente solido, questo mi ha sorpreso man mano che il gioco avanzava. Non ho mai pensato che certe parti sembrassero brutte, ma raramente ho avuto momenti di meraviglia. Anzi, il momento “Anor Londo” è stato quando sono entrato in un’area che sembrava uscita direttamente da Lies of P, cosa che, come detto poco sopra, mi ha stupito davvero tanto.

Il gioco ha certamente un suo stile, ci sono, come in tutti i titoli, spinti da altri giochi, ma in ogni caso, cerca di prendere il suo sentiero. Alcune delle aree più avanzate sono piene di sangue, talmente tanto che sembra quasi abbiano tirato al limite il motore grafico. Anche quando i nemici vengono colpito, si vedono un’enorme schizzi di sangue intorno.

Anche la musica e il design del suono sono discreti, con le tracce dei boss o dei combattimento che facevano il loro lavoro di aumentare la tensione e le tracce delle aree che sottolineavano i vari temi o il design artistico.

Conclusione

Morbid: The Lords of Ire è un gioco interessante, per quanto possa essere stato creato da un piccolo team, quindi per alcuni le aspettative possono essere basse, ci si deve necessariamente ricredere. Mentre il design dei livelli è ottimo, dato anche il basso budget del gioco, il sistema di combattimento è fluido e non è per niente scontato, andando ad inserire meccaniche che non si vedono spesso. Questo titolo potrebbe non essere il miglior soulslike che abbia mai giocato, ma è sicuramente uno dei migliori giochi nel genere.

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